Se il corpo cambia, cambia lo spirito, e se lo spirito cambia, il cosmo intero si modifica

domenica 19 gennaio 2020

YOGA E AYURVEDA.

Ieri ho ricevuto un meraviglioso Trattamento Ayurvedico, fatto con cura e amore da una persona dal cuore puro.
E così, mi sono detta, perché non parlarvi un po' di questa antica disciplina?

I punti di contatto con lo Yoga sono tantissimi.

Nati entrambi all’interno dell’induismo, hanno il fine comune di insegnare all’uomo un mezzo per ritrovare il contatto con la propria natura interiore. 

L’Ayurveda si occupa della cura del corpo attraverso regole per la routine giornaliera, l’alimentazione, i trattamenti, le purificazioni, l’uso delle erbe con lo scopo del raggiungimento di uno stato di buona salute, fondamentale per la pratica dello yoga e ricorre a questo per gli aspetti spirituali.
In India è tradizione studiare l’Ayurveda prima di intraprendere la pratica dello Yoga, in quanto l’Ayurveda è la scienza del corpo e solo quando quest’ultimo è idoneo è possibile intraprendere la pratica delle Asana. 
Lo Yoga permette poi al praticante di proseguire nel sentiero che porta a riconoscere la propria vera Natura, e liberarsi dal giogo dell'ignoranza. D'altra parte, la maggior consapevolezza del proprio corpo e del suo rapporto con la natura porta spesso chi pratica Yoga a scegliere l’Ayurveda come sistema di mantenimento della salute.
Così almeno è successo a me!

Bene, abbiamo dunque visto come le Yoga e Ayurveda hanno origine nella stessa tradizione millenaria, ma in che modo discipline cosi antiche, sono così attuali per trovare salute e felicità?
Il numero di persone che praticano Yoga nel mondo è raddoppiato negli ultimi 5 anni. E anche se alcuni ancora concepiscono lo Yoga come una sorta di "ginnastica dolce", molti sanno che non è solo una disciplina che lavora sul piano fisico, ma che coinvolge la persona nella sua interezza: corpo, mente, coscienza.

Yoga e Ayurveda affondano le loro radici nella millenaria tradizione Vedica e vengono utilizzate come mezzi grazie ai quali realizzare un profondo equilibrio, uno stato in cui la mente pacificata, in un corpo sano, possa essere strumento di ampliamento della propria coscienza ed evoluzione.

Negli Yoga Sutra, Patanjali descrive lo Yoga come lo stato in cui si sono interrotte le fluttuazioni mentali. Solo in questo stato di "assenza di pensieri" è possibile lo sviluppo del Sé, cioè la realizzazione della propria essenza naturale e spirituale.
In egual modo, alcuni testi ayurvedici affermano che una persona sana è quella che raggiunge uno stato di armonia mentale, tale da realizzare pienamente l’unione col Sè.

Questa condizione viene tradizionalmente descritta come quello stato di coscienza in cui lo yogi, il praticante, realizza di essere molto di più che un corpo costituito di materia.
Abbandona le limitanti identificazioni con i propri desideri, pensieri e abitudini e avendo rimosso le fluttuazioni della mente si libera dal dualismo, sperimentando felicità interiore e totale consapevolezza della propria natura divina.

Nella cultura scientifica induista e nella medicina Ayurvedica tutto viene interpretato e curato attraverso l’equilibrio dei 5 elementi primordiali di cui l’universo è composto: terra, acqua, fuoco, aria ed etere. 

Sono elementi simbolici e intuitivi, ma non sono dissimili da come in Occidente interpretiamo l’universo attraverso la chimica e la fisica.
I 5 elementi sono forze primordiali, e il loro equilibrio determina la crescita e l’invecchiamento, la salute e la malattia. 
Queste variazioni mutano in cicli di diversa durata: giorni, mesi, stagioni, anni, vita. 

Ogni elemento della vita, ma anche le loro combinazioni, definiscono e interpretano delle dinamiche del continuo mutamento della vita: 

• La terra rappresenta la qualità di solidità, che dona resistenza nell’azione. 

• L’acqua rappresenta la qualità di liquidità e fluidità, che permette la vita. 

• Il fuoco rappresenta la qualità dell’energia luminosa di trasformazione. 

• L’aria rappresenta la qualità di movimento, che manifesta la velocità nell’azione e nel pensiero. 

• L’etere rappresenta la qualità di connessione, permettendo la comunicazione e l’espressione


Tutto si muove secondo un ordine ben definito.
Tutto è legato al Tutto da cui ogni cosa deriva.
Lo scambio continuo fra il “dentro ed il fuori” coinvolge ovviamente anche l’uomo che non sempre però ne coglie i segnali.

Conoscere il ritmo della Natura permette di selezionare le diverse tecniche dello Yoga, in base alle proprie caratteristiche individuali e di scegliere uno stile di vita che favorisca la salute.
Sapere come i 5 elementi si avvicendano nel corso dell’anno, permette di avere una visione ampia che può aprire nuovi orizzonti rispetto al modo di considerare la pratica Yoga, percepire se stessi e la propria relazione con la vita. 
Namaste
Valentina



Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.