Se il corpo cambia, cambia lo spirito, e se lo spirito cambia, il cosmo intero si modifica

lunedì 17 dicembre 2018

DICEMBRE. L'ARRIVO DELLA LUCE...E DEL NUOVO LIBRO!!

Gestazione, dal latino “gestatiōnem”. 
Deriva dal verbo “gestāre”: portare.

Ma a me fa venire in mente anche creare. 
Accendere e custodire. 
Tenere e nutrire.
Sostenere e contenere.
Ospitare e trasportare. 
Accompagnare. 

Infine, dare alla luce.




Così è un po' per la gestazione di una creazione artistica, di un'opera di ingegno, e così è stato per il mio nuovo libro. 
E quale mese migliore di dicembre, il mese in cui la luce torna a vincere sull'oscurità e sulle tenebre?

Perché scrivere un libro, mi chiede qualcuno. 
L'idea è nata a seguito delle molte richieste, ricevute dalle mie allieve dei corsi di Yoga in gravidanza, che volevano "uno strumento semplice per fare Yoga a casa". 
La sua concretizzazione nasce insieme alla mia secondogenita, Mira, che nel 2015 ha praticato con me per nove mesi, e oggi ama guardare il mondo a testa in giù! 
Ringrazio ogni giorno lo Yoga, che ha spalancato le porte del mio cuore, e mi ha aiutato a vivere i mesi di gravidanza con coscienza e leggerezza. Da mamma e insegnante, spero che questo libro possa essere un supporto prezioso per accompagnare le donne in un meraviglioso viaggio alla scoperta di un nuovo sé.  

Per chi si avvicina allo Yoga per la prima volta, il libro può essere un supporto prezioso per affrontare la gravidanza con serenità. 
Una lettura semplice, piacevole, arricchita da consigli, curiosità e testimonianze e corredata da colorate illustrazioni che facilitano la comprensione, svelando a poco a poco i segreti di questa disciplina millenaria. 

Per chi già pratica Yoga, ed è curioso di approfondire questo aspetto della disciplina, il libro fornisce spiegazioni accurate, raccogliendo dati che riguardano le modificazioni del corpo durante la gravidanza, e sintetizzando alcuni concetti chiave della tradizione logica

Il cofanetto, in edizione limitata, è stato pensato come un "dono" speciale per la donna in gravidanza. 
All'interno della scatola troverete 24 carte illustrate, che esemplificano le varie posizioni da eseguire durante i nove mesi, e un libretto di istruzioni, corredato anch'esso da illustrazioni e da tre storie che riguardano altrettante divinità indiane legate alla maternità.

E allora che aspettate?
Potete effettuare l'ordine direttamente da questo sito, cliccando sul bottone alla vostra destra! 
Namaste!
Vale


martedì 27 novembre 2018

YOGA DEL RESPIRO. NUOVO AUDIO



Yoga del Respiro. Che cosa significa?

Tempo fa, in un articolo del mio blog, cercavo di fare chiarezza su di un tema molto dibattuto, all'interno del mondo dello Yoga, riguardante la moltiplicazione e la diffusione nel panorama internazionale, di stili e scuole differenti.



Alla domanda, "che tipo di Yoga insegni?", la mia risposta è più o meno questa: Yoga!
E allora, sorge spontaneamente una seconda questione, strettamente legata alla precedente.

Che cosa è lo Yoga per me:

- Stare nel momento presente.
- Stare nel proprio corpo.
- Ascoltare il proprio respiro.
- Rivolgere lo sguardo dentro, creare spazio e godere dell'infinito.
- Unire corpo e mente.
- Calmare l'attività mentale di produzione di pensieri.
- Osservare il sorgere spontaneo delle sensazioni.
- Recuperare il contatto con la terra. Radicarsi.
- Recuperare il contatto con l'aria. Elevarsi.
- Recuperare il contatto con l'acqua. Sentirsi.
- Recuperare il contatto con il fuoco. Trasformarsi.
- Stare stabili, comodi, in armonia e grazia.
- Conoscere meglio se stessi e i propri limiti.
- Agire con gentilezza.  
- Aprirsi, abbandonarsi con fiducia.
- Sapersi fermare e rimanere.
- Stupirsi.
- Volersi bene.
- Rilassarsi.
- Sorridere.

Avrò certamente dimenticato qualcosa!

Intanto, visto che lo Yoga per me è soprattutto pratica, eccovi un nuovo file audio tutto da ascoltare, e da vivere!

https://www.youtube.com/watch?v=Mzn1MmHnkH0

A presto.
Namaste.
Valentina


VI SEGNALO SULL'ARGOMENTO DELLE SCUOLE QUESTO INTERESSANTE ARTICOLO DI DEJANIRA BADA SUL GIORNALE DELLO YOGA:

https://www.ilgiornaledelloyoga.it/yoga-del-respiro

domenica 18 novembre 2018

YOGA DEL RESPIRO. AUDIO.

Eccomi qui.

Settimane piuttosto intense, di famiglia da accudire, lezioni da preparare, qualche incontro a cui partecipare con piacere, nuovi progetti in fase di lancio, richieste da soddisfare... tra le ultime, quelle di alcune allieve, frequentatrici assidue della pratica del lunedì, che mi ha riempito il cuore di gioia!

La loro esigenza corrisponde a quella dei molti praticanti che si avvicinano per la prima volta alla disciplina, e che si trovano spaesati, di fronte alla portata e agli effetti che pratica produce in loro, sia sul piano fisico, sia su quello più sottile.
Così, all'iniziale decisione di frequentare una volta alla settimana, segue ben presto la necessità di praticare più volte, e, spesso (fortunatamente direi), di portarsi i "compiti" a casa!
Ma come faccio a fare Yoga da sola, a casa, senza la guida del Maestro, senza la "tua" guida?
Ho provato a dar loro lezioni scritte, a mano, corredate da disegni che illustravano le Asana (posizioni), in modo che potessero essere comodamente attaccate al frigo e diventassero la loro Bibbia quotidiana... niente. Troppo difficile muoversi, ruotare, piegarsi a testa in giù, leggendo le parole su un foglietto! 
D'altronde, non sono io ripetere come un mantra "mantenete l'attenzione dentro, lo sguardo rivolto all'interno del corpo"?
E allora, ecco qui uno strumento semplice, che può essere utilizzato anche a chi non sa nulla di Asana! Certo, tutto è nato da una richiesta precisa, specifica, ma chissà che non possa trovare altre declinazioni... 
Così, ecco a voi la mia prima lezione audio:

https://youtu.be/ymeeyEWZMoc

Ringrazio il mio compagno, Duccio Servi, fonico, per l'aiuto nella registrazione e per la correzione di qualche piccolo errore, che probabilmente io non sarei stata in grado di notare.
A presto con la seconda lezione!
Con l'augurio che vi possa essere d'aiuto nella pratica!
Namaste.
Valentina

venerdì 12 ottobre 2018

DONNE IN CERCHIO. DONNE IN CAMMINO.





Ricordo con gioia la prima volta che sono stata in un Cerchio di Donne.
Ricordo il timore, entrando, l'odore acre e insieme avvolgente del palo santo, il calore, il senso di immediato benessere, come di un ritorno nel grembo materno.
Lo spazio era facilitato in modo molto sicuro e accogliente. 

Ricordo di aver sospirato, dicendo "eccomi, sono a casa!".
Tra quelle donne, molto umane, mi sentivo una dea. 

Mi sentivo parte di qualcosa di antico, profondo, condiviso.
Alla fine della serata ognuna di noi ha estratto una carta da una mazzo di tarocchi e io ho scelto Ixchel, donna medicina. "Sei un canale per il potere divino che guarisce" recitava la carta.

Così oggi sono grata, onorata e felice di ospitare negli spazi dell'Associazione Lilliput, un Cerchio di Donne, che si terrà il prossimo 25 Ottobre, dalle 20 alle 22.

COS'E' UN CERCHIO DI DONNE?
Un Cerchio di Donne è uno spazio di sorellanza.
Nell’incontro con altre donne, ci riconnettiamo al nostro Potere, all’intuizione, alla Terra, al centro. Verso l'integrazione tra maschile e femminile.
E’ un luogo del cuore dove esprimere e ritrovare il nostro essere donne, sorelle, un luogo sicuro di non giudizio, di informazione, consapevolezza, condivisione e accoglienza reciproca.
Nello spazio di una sera ci riuniamo per connetterci, meditare, danzare, riposare, condividere, giocare, esprimerci, fluire... essere.

martedì 2 ottobre 2018

VISHUDDHI CHAKRA. Vibrando verso l'espressione di sé.



Finché non mi dici quello che odi, non posso essere certo di quello che sto veramente dicendo. 

Robert Maidment








Come ci è possibile ascoltare le nostre vibrazioni individuali, in un mondo assordato dai boati della civiltà? 
Come possiamo esprimere la nostra verità quando si oppone al conformismo istituzionalizzato della conversazione educata? 
Nel regno sottile del quinto chakra, possiamo trovare la pace necessaria per ascoltare la verità che ci portiamo dentro. Ecco il ruolo di questo chakra, collocato nella gola, che ha come scopo primario la comunicazione, l'ascolto, l'espressione della creatività.
Il diritto fondamentale del quinto chakra è dire e ascoltare la verità.

Vishuddhi chakra significa “cerchio completamente puro”, la zona dedicata all’area di purificazione. È il chakra della conoscenza, del ragionamento, dell’espressione, della parola, del pensiero verbale e logico. Raffigura sia la conoscenza intuitiva e spirituale che la capacità logica e verbale per esprimerla. 

domenica 23 settembre 2018

ANAHATA CHAKRA. L'equilibrio del cuore.




 Dai parola al dolore; la pena che non parla sussurra il cuore sovraccarico e lo spinge a spezzarsi.
William Shakespeare










Per la sua posizione, Anahata è il chakra del cuore. 

Il diritto fondamentale del chakra del cuore è semplice, diretto: amare ed essere amati.
Ma come possiamo rispondere a questo bisogno naturale, se il mito prevalente della nostra cultura è un mito di separazione? 
Ci vediamo come esseri separati dalla Natura, dalla nostra stessa madre, separati l'uno dall'altro e separati dal divino che alberga in noi. Siamo scollegati, ostili, alienati, sempre sulla difensiva, centrati unicamente su noi stessi. Ciò che ne risulta è un profondo isolamento, una forte limitazione, che ci allontanano dalla nostra fonte spirituale, dal nostro "cuore". Questo non fa altro che bloccare il nostro naturale processo evolutivo. 
Per accedere al divino, dobbiamo riconoscere la nostra stessa natura divina e integrare in noi la mente e il corpo, il mistico e il mondano, il sé e l'altro. 
L'amore apre la via ad una coscienza più ampia. 
L'amore allarga il nostro orizzonte e ci permette di approfondire il rapporto con noi stessi, senza il quale non potremmo entrare in relazione con gli altri.
L'amore ci apre alla contemplazione del sé, che stabilisce una relazione sacra con il nostro io più autentico.
Solo così portiamo alla luce l'esser cosciente e integrato.

domenica 16 settembre 2018

MANIPURA CHAKRA. Il potere ha il suo centro.



Dominare gli altri è forza. Dominare se stessi è il vero potere.
Lao Tzu 










Energia, attività, potere, autostima, autonomia, individuazione, volontà, azione. 
Sono solo alcune delle caratteristiche del terzo chakra.
Di colore giallo, questo cerchio di energia pulsa nella zona del plesso solare e ci orienta verso l’autodefinizione, reclamando il nostro diritto di agire.
Ma come possiamo trovare il modo di diventare forti, senza sminuire o sovrastare gli altri?
Come possiamo agire con piena responsabilità, entusiasmo, orgoglio, liberi da inibizioni e vergogna?
In una società educata all’obbedienza, dove vige la regola del “potere su”, siamo abituati a considerare la visuale polarizzata del controllare o essere controllati, del mangiare o essere mangiati. Se perdiamo, proviamo un senso di impotenza. Senza considerare che la vittoria di una parte sull’altra non conduce all’unità, ma ad una ulteriore frammentazione.
Ristrutturare il nostro modo di considerare il potere, incanalare e controllare quella forza che è custodita all’interno di ognuno di noi, è la sfida del terzo chakra. 
L’energia dell’azione ci allontana dalla lotta e ci avvicina alla trasformazione, combinando insieme materia e movimento, gli attributi del primo e del secondo chakra.
Lo scopo del terzo chakra è quello di trasformare l’inerzia della materia in movimento, verso un’azione conscia dell’attività volontaria. Il fuoco, elemento di Manipura, è dinamica, luce, si solleva in alto allontanandosi dalla gravità. Il fuoco ci desta dal sonno, accendendo la coscienza, e ci dona la capacità di vedere e agire.
Un terzo chakra in buona salute presenta una vitalità piena di energia. 
La vita viene affrontata con gioia ed entusiasmo.

giovedì 6 settembre 2018

SVADHISTHANA CHAKRA. Nuotare nelle acque dei sensi.



Perdi la mente e torna ai sensi.
Fritz Perls










"Non sento niente no, adesso niente no, nessun dolore..." cantava qualcuno.

Ma pensiamo a come sarebbe una vita privata della funzione del "sentire". 
Eppure a guardar bene, nella nostra società, vigono due reazioni opposte. 
Da una parte, l'ottundimento emotivo è idealmente approvato come comportamento pubblico. Le reazioni emotive sono spesso disapprovate, come un segno di perdita di controllo. La passione viene soppressa, come un bambino petulante che ha bisogno di essere tenuto a bada dalla nostra forza di volontà. Così private di passione, le nostre vite perdono in vitalità, piacere, creatività, sfumando in una identità priva di senso.
Dall'altra parte una spasmodica e insensata ricerca di emozioni facili, immediate e di piacere ad ogni costo. L'esibizionismo e l'ossessione narcisistica degli ultimi anni, non sono altro che il rispecchiamento di personalità fragili, che, nel tentativo di porre fine all'isolamento frammentato che ci caratterizza, cadono nella trappola del dominio di emozioni manipolatorie.
Il secondo Chakra viene così negato, perdendo la sua funzione di ponte in direzione dell'espansione e del risveglio della coscienza. 

giovedì 30 agosto 2018

MULADHARA CHAKRA. Onorare il nostro tempio.



Perdere la nostra connessione con il corpo significa diventare privi di una patria spirituale. 
Senza un'ancora galleggiamo privi di scopo, sbattuti dai venti e dalle onde della vita". 
Anodea Judith, Il libro dei chakra.







Complice il meraviglioso libro di Anodea Judith, che ho appena terminato di leggere, voglio iniziare con voi un viaggio attraverso i chakra. 
Ogni settimana un nuovo post vi accompagnerà alla scoperta di una di queste misteriose e potenti ruote magiche, per cercare di capire come nasce, quando si sviluppa, come funziona e come può influenzare positivamente (o negativamente) la nostra vita. 
Ma che cos'è un chakra? 
Sostanzialmente un centro di attività che riceve, assimila ed esprime l'energia della forza vitale. Il termine sanscrito significa ruota o disco, e fa riferimento ad una sfera rotante che si colloca lungo la colonna vertebrale. A ben vedere le ruote sono sette, poste l'una sull'altra, in una colonna di energia che collega la zona sacrale alla sommità del capo. Una sorta di scala che unisce simbolicamente il Cielo alla Terra, la mente al corpo, lo spirito alla materia.

venerdì 20 luglio 2018

ESTATE YOGA!

Estate…
Caldo, vacanze, dolce dormire… 

Niente di più vero, ma perché non accompagnare questo meraviglioso momento di risveglio con una buona pratica quotidiana? 
Al momento di salutarci prima delle tanto agognate vacanze, dopo quasi un anno di pratica insieme, scorgo nello sguardo dei miei allievi una domanda, che esprime una certa perplessità: e adesso?
Così mi ritrovo a dispensare consigli, preparare sequenze ad hoc, disegnare posizioni con dovizia di particolari, nella speranza di non lasciarli in balia delle onde, dispersi nel mare dell’inattività. Non voglio che si sentano persi, e soprattutto, sono convinta della necessità di proseguire il cammino intrapreso insieme, per ritrovarci a settembre con più energia e voglia di ricominciare. 
Quindi, nel fare le valige, non dimenticate il tappetino e portate con voi questi utili suggerimenti, che vi aiuteranno ad affrontare la pratica nella stagione più bella dell’anno!

venerdì 22 giugno 2018

GIORNATA MONDIALE DELLO YOGA

E adesso ditemi!

Quanti di voi, ieri, hanno srotolato il tappetino, per festeggiare questa speciale ricorrenza?

Già, perché ieri, 21 giugno 2018, era la Giornata mondiale dello Yoga! E non ditemi che non lo sapevate! Da quattro anni è un appuntamento molto atteso, sia dai praticanti, sia dai neofiti, che si avvicinano a questa disciplina anche solo per un giorno, per respirare un po' dell'energia sprigionata dalle migliaia di iniziative organizzate in giro per il mondo. Eventi, festival, lezioni, convegni e manifestazioni, tutte dedicate all’antica pratica indiana.

Che cos'è per me la Giornata mondiale dello Yoga? Sostanzialmente una festa, un'occasione ulteriore per portare lo Yoga nella mia vita, con tutti i benefici che ne conseguono.
Condivido le parole del premier indiano Narendra Modi, che nei giorni scorsi ha twittato: "Lo yoga è un viaggio da me stesso a "noi", assicura equilibrio e calma, favorisce la concentrazione e dona una forza immensa. All'approssimarsi della quarta edizione dello Yoga Day, incoraggio tutti nel mondo a far entrare lo yoga nella propria vita”. 


lunedì 4 giugno 2018

IL POTERE DELLA MENTE

La mente è come una scimmia ubriaca che salta irrequieta da un ramo all'altro. 

Il pensiero buddista ricorre spesso a questa immagine per descrivere l'attività della nostra mente. 
Un'altra immagine molto diffusa racconta di una scimmia che vive in una stanza con sei finestre, corrispondenti ai cinque sensi e alla mente. Priva di controllo, la scimmia corre continuamente da una finestra all'altra. Appena ci svegliamo al mattino la scimmia inizia a correre, passando velocemente da una finestra all'altra, attirata da qualcosa da vedere o da gustare. E subito se ne allontana, richiamata da una loro stimolo. 


In questi ultimi mesi mi è apparso chiaro il significato contenuto in questo messaggio.
L'attività della mente è sconfinata, incessante, e spesso, lontana dal farsi guidare, ci governa. La scimmia può esser un buon servitore, ma è sicuramente un cattivo padrone, e, se non abbiamo allenato la mente, rischiamo che il padrone diventi lei.
A quel punto il controllo che avremo sulla mente-scimmia sarà scarso, se non addirittura nessuno. Talvolta, con grosso sforzo e per brevi istanti, riusciremo ad addomesticarla. 
Ma saremo ancora lontani dal risultato sperato, da quella sensazione di quiete nella quale ci sembra di recuperare un senso, nella quale ci sentiamo al nostro posto. 


domenica 27 maggio 2018

LA PRATICA DEL SILENZIO




Il silenzio.
Chi non ha provato imbarazzo, paura, ansia una qualche forma di fastidio, nello stare a contatto con uno spazio vuoto, privo di rumore, 
peggio ancora se in quello spazio vi erano altre persone nella stessa condizione?

Qualcun altro, nella stessa situazione, si sarà sentito a proprio agio, sollevato, rilassato e completamente assorto nella contemplazione, nell'ascolto. 
Già, perché nel silenzio si ascolta. O meglio, si "sente".
Nella pratica di Mindfulness, così come nello Yoga, l’invito al silenzio è l’invito stesso alla pratica. Il silenzio infatti non è una condizione esterna e interna da raggiungere ma è, piuttosto, uno strumento della pratica stessa che ci dà la possibilità di aprire uno spazio all’ascolto profondo. Un ponte, che ci libera dalle catene dei condizionamenti, dei giudizi, per aprirci a noi stessi. A quello che affiora spontaneamente. A quello che c'è.
Sensazioni, emozioni, pensieri.

giovedì 17 maggio 2018

Yoga Wall e dintorni...


Yoga Wall? 

Si tratta di una nuova invenzione per restare in forma?
A chi mi rivolge questa domanda, dopo l'articolo uscito sull'inserto del Corriere della Sera, mi sento di rispondere con un cauto si. 
Certo che si fa per restare in forma! 
Ma attenzione a chiamarla invenzione! 
La definirei piuttosto una "moderna declinazione" dello Yoga, e come tale, lo scopo non può che essere la salute del corpo. 
Una nuova interpretazione che sfrutta vari supporti, cinghie, molle, barre, fasce e impugnature, agganciati ad una parete appositamente disegnata.


La parete fu progettata nientemeno che dal maestro yoga B.K.S. Iyengar e da lui realizzata con delle funi attaccate al muro con particolari ganci, per aiutare gli studenti ad affrontare le Asana più complesse.

Questa versione venne poi modificata dal belga Kedric Wolfe nei primi anni 80, quando si infortunò ad un piede e dovette fare della rieducazione. La nuova versione prevede una parete dotata di un sistema di cinghie regolabili e cuscini pelvici, ideali per ospitare ogni altezza e tipo di corpo, in tutta sicurezza. 


In che cosa consiste una lezione di Yoga Wall?

E' una lezione di Yoga a tutti gli effetti, con l'ausilio dei supporti alla parete. 
Si praticano Asana statiche e in movimento, a terra e in sospensione.
Torsioni, flessioni, estensioni vengono sostenute e controllate.

Quali sono i vantaggi dello Yoga Wall?

Grazie alle cinghie alla parete si possono praticare una vasta gamma di Asana e tenerle più a lungo, migliorando la flessibilità corporea e la forza muscolare. 
La pratica regolare incrementa il rilassamento generale, la concentrazione mentale e la consapevolezza, oltre a migliorare l'allineamento posturale, lo spazio intervertebrale e articolare, e l'elasticità.
Consente inoltre lo sviluppo di una “memoria muscolare” per massimizzare il risultato della pratica. Migliora la circolazione sanguigna.



Eccomi sospesa sulla parete Yoga Wall


Siete incuriositi e volete sapere dove poter provare lo Yoga Wall? 

Al Centro Pilaflex di Milano, in Via Valparaiso 9, fondato da Roberta Pedretti, insieme a Sylvie Chapdelaine.
Da Pilaflex troverete tante altre discipline, che si concentrano sul perfetto allineamento del corpo, con lo scopo di alleviare dolori muscolari, tensioni e stress...
e naturalmente anche lo Yoga!
Vi rimando anche alla lettura dell'articolo di Repubblica:

https://d.repubblica.it/beauty/2018/03/15/foto/pilaflex_yoga_wall_roberta_pedretti-3903089/1/

giovedì 10 maggio 2018

LO YOGA, TANTI STILI IN UNO.


“Che tipo di yoga insegni?” Capita che a lezione mi si rivolga questa domanda. La mia risposta è piuttosto semplice, “Yoga”.
Leggo spesso negli occhi dei presenti una certa perplessità. E così corre in mio aiuto l’etimologia del termine: Yoga infatti deriva dalla radice sanscrita Yúj che significa “Unione”. Il concetto di Unione si contrappone a quello di molteplicità, dispersione, suddivisione; ma non va dimenticato che l’Uno è spesso ricco di sfaccettature, un po’ come un diamante o un prisma. 
D'altronde se il mondo dello Yoga ci appare molto ricco, l’Induismo da cui proviene è una delle più complesse religioni al mondo.
Nel corso dei secoli le pratiche Yoga sono state approfondite in modi diversi a seconda dei periodi storici, delle zone geografiche, delle influenze culturali. 
Prendo come riferimento il sistema dell'Astanga Yoga (Yoga delle otto membra), come riportato nello Yoga Sūtra di Patañjali per rintracciare il modo in cui le varie pratiche legate a questa disciplina hanno dato vita ai diversi percorsi evolutivi conosciuti oggi come le varie forme di yoga. Quando parlo di forme di yoga, non intendo gli stili (Iyengar, Bikram, Asthanga Vinyasa, Kundalini, della Risata, Acro Yoga, ecc..) che sono invece uno sviluppo più moderno e, spesso occidentale dello Yoga.

Ma qui la domanda sorge spontanea. 
Quali sono dunque queste forme di yoga?
Sebbene oggi ci sia una forte diversificazione, potremmo dire che la pratica integrale di questa disciplina riunisce tutti gli aspetti, intrecciandosi con la vita, e fa muovere il praticante lungo il sentiero dell'evoluzione della coscienza.

venerdì 5 gennaio 2018

PROPOSITI PER IL NUOVO ANNO: IL LASCIAR ANDARE

“La vita è una serie di cambiamenti spontanei e naturali. Non opporre loro resistenza: questo crea solo dispiacere, dolore. Lascia che la realtà sia realtà. Lascia che le cose fluiscano naturalmente in avanti in qualsiasi modo loro piaccia”.

Lao Tzu

Tra i miei buoni propositi del 2018 c'è quello di lasciar andare. 
Credo che imparare l’arte del lasciare andare, sia l’unico modo per sentirsi bene e vivere appieno il momento presente.
Mi accorgo però che, nella nostra cultura, questo concetto è troppo spesso considerato in accezione negativa. In una società dove prevale la volontà di dominio sull'altro, arrendersi è segno di debolezza, che porta a sicura sconfitta. Altre volte, l'idea viene associata ad una sorta di menefreghismo nei confronti della vita, quasi una velata indifferenza.