Se il corpo cambia, cambia lo spirito, e se lo spirito cambia, il cosmo intero si modifica

giovedì 10 maggio 2018

LO YOGA, TANTI STILI IN UNO.


“Che tipo di yoga insegni?” Capita che a lezione mi si rivolga questa domanda. La mia risposta è piuttosto semplice, “Yoga”.
Leggo spesso negli occhi dei presenti una certa perplessità. E così corre in mio aiuto l’etimologia del termine: Yoga infatti deriva dalla radice sanscrita Yúj che significa “Unione”. Il concetto di Unione si contrappone a quello di molteplicità, dispersione, suddivisione; ma non va dimenticato che l’Uno è spesso ricco di sfaccettature, un po’ come un diamante o un prisma. 
D'altronde se il mondo dello Yoga ci appare molto ricco, l’Induismo da cui proviene è una delle più complesse religioni al mondo.
Nel corso dei secoli le pratiche Yoga sono state approfondite in modi diversi a seconda dei periodi storici, delle zone geografiche, delle influenze culturali. 
Prendo come riferimento il sistema dell'Astanga Yoga (Yoga delle otto membra), come riportato nello Yoga Sūtra di Patañjali per rintracciare il modo in cui le varie pratiche legate a questa disciplina hanno dato vita ai diversi percorsi evolutivi conosciuti oggi come le varie forme di yoga. Quando parlo di forme di yoga, non intendo gli stili (Iyengar, Bikram, Asthanga Vinyasa, Kundalini, della Risata, Acro Yoga, ecc..) che sono invece uno sviluppo più moderno e, spesso occidentale dello Yoga.

Ma qui la domanda sorge spontanea. 
Quali sono dunque queste forme di yoga?
Sebbene oggi ci sia una forte diversificazione, potremmo dire che la pratica integrale di questa disciplina riunisce tutti gli aspetti, intrecciandosi con la vita, e fa muovere il praticante lungo il sentiero dell'evoluzione della coscienza.


Il Karma Yoga, lo yoga dell'azione, si fonda sul servizio disinteressato: il praticante si dedica ad agire senza aspettarsi il frutto delle proprie azioni, ovvero agisce per il bene comune senza fini egoistici. Questo atteggiamento mentale, porta la coscienza dell'individuo ad abbracciare una visione dell'esistenza più ampia e quindi ad evolversi. 
Il Jinana Yoga, lo yoga della conoscenza, si è sviluppato attorno allo studio sistematico delle scritture antiche legate allo yoga. Lo studio di questi testi comporta uno sforzo notevole per assimilare concetti profondi e permette alla mente di evolversi e comprendere le verità sottili relative all'esistenza. 
Il Bhakti Yoga, lo yoga della devozione, si fonda sulle cosiddette pratiche devozionali. Per devozione si intende l'emozione che si sperimenta quando il nostro cuore comincia a battere con il ritmo dell'Amore Incondizionato. Il Bhakti Yoga non è altro che intenso amore per Dio: poiché Egli è la personificazione dell'amore, la via più facile per raggiungerLo è amarLo.
Attraverso il contatto con l’aspetto divino dell’esistenza la coscienza dell'individuo si evolve.
L'Hata Yoga è forse il sistema più conosciuto in occidente in quanto si sviluppa intorno alle Asana, (posture del corpo) e alle tecniche di respirazione, Pranayama, al fine di raggiungere il Samadhi.
Spesso incorrettamente al giorno d’oggi lo Hata Yoga viene identificato solo con l’esercizio fisico e con la cura del corpo. In antichità l’esercizio fisico, spesso anche molto estremo, aveva la finalità di provocare un radicale cambiamento nella fisiologia corporea per portare la mente verso stati di coscienza particolari.
Il Mantra Yoga ovvero la ripetizione reiterata di un mantra, solitamente con l’utilizzo della Mālā, una collana detta anche “rosario Indù”. Questa “collana” è composta da 108 semi o perle di differenti materiali (semi di rudraksha, legno di rosa, di sandalo, di neem, pietre dure, ecc..); al termine della collana vi è un pendaglio o una pietra più grande, che indica simbolicamente il nostro Guru.
Il Raja Yoga, lo yoga regale, mira all’amplificazione della coscienza, al controllo dell’attività della mente, al risveglio del terzo occhio (Ajna Chakra). Ai principi dello Hatha Yoga, concentrati soprattutto sulle posture, il Raja Yoga aggiunge un lavoro costante sulla meditazione, in vista del raggiungimento di una consapevolezza interiore profonda. 
Lo Swara Yoga, si basa sulla consapevolezza del flusso del respiro attraverso le narici, enfatizza l'analisi del respiro e il significato dei differenti ritmi del Prana, allo scopo di guidare il praticante nel compiere le varie attività della vita quotidiana in modo che siano sincronizzate con il flusso dell'energia vitale. 
Nada Yoga, lo yoga del suono, è una pratica che utilizza il suono e la voce come risorse per migliorare l’equilibrio psicofisico ed energetico della persona. Attraverso il suono è possibile raggiungere uno sviluppo della propria coscienza, l’integrazione della personalità, la ri-connessione con il Divino e la realizzazione spirituale.


Abbiamo quindi stabilito che lo Yoga è Uno. Ma contiene in sé altre forme. 
Proprio come un diamante, brilla sotto diversi riflessi grazie alle sue sfaccettature.
A voi scegliere la via.
Namaste
Valentina 

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