Se il corpo cambia, cambia lo spirito, e se lo spirito cambia, il cosmo intero si modifica

domenica 27 maggio 2018

LA PRATICA DEL SILENZIO




Il silenzio.
Chi non ha provato imbarazzo, paura, ansia una qualche forma di fastidio, nello stare a contatto con uno spazio vuoto, privo di rumore, 
peggio ancora se in quello spazio vi erano altre persone nella stessa condizione?

Qualcun altro, nella stessa situazione, si sarà sentito a proprio agio, sollevato, rilassato e completamente assorto nella contemplazione, nell'ascolto. 
Già, perché nel silenzio si ascolta. O meglio, si "sente".
Nella pratica di Mindfulness, così come nello Yoga, l’invito al silenzio è l’invito stesso alla pratica. Il silenzio infatti non è una condizione esterna e interna da raggiungere ma è, piuttosto, uno strumento della pratica stessa che ci dà la possibilità di aprire uno spazio all’ascolto profondo. Un ponte, che ci libera dalle catene dei condizionamenti, dei giudizi, per aprirci a noi stessi. A quello che affiora spontaneamente. A quello che c'è.
Sensazioni, emozioni, pensieri.

giovedì 17 maggio 2018

Yoga Wall e dintorni...


Yoga Wall? 

Si tratta di una nuova invenzione per restare in forma?
A chi mi rivolge questa domanda, dopo l'articolo uscito sull'inserto del Corriere della Sera, mi sento di rispondere con un cauto si. 
Certo che si fa per restare in forma! 
Ma attenzione a chiamarla invenzione! 
La definirei piuttosto una "moderna declinazione" dello Yoga, e come tale, lo scopo non può che essere la salute del corpo. 
Una nuova interpretazione che sfrutta vari supporti, cinghie, molle, barre, fasce e impugnature, agganciati ad una parete appositamente disegnata.


La parete fu progettata nientemeno che dal maestro yoga B.K.S. Iyengar e da lui realizzata con delle funi attaccate al muro con particolari ganci, per aiutare gli studenti ad affrontare le Asana più complesse.

Questa versione venne poi modificata dal belga Kedric Wolfe nei primi anni 80, quando si infortunò ad un piede e dovette fare della rieducazione. La nuova versione prevede una parete dotata di un sistema di cinghie regolabili e cuscini pelvici, ideali per ospitare ogni altezza e tipo di corpo, in tutta sicurezza. 


In che cosa consiste una lezione di Yoga Wall?

E' una lezione di Yoga a tutti gli effetti, con l'ausilio dei supporti alla parete. 
Si praticano Asana statiche e in movimento, a terra e in sospensione.
Torsioni, flessioni, estensioni vengono sostenute e controllate.

Quali sono i vantaggi dello Yoga Wall?

Grazie alle cinghie alla parete si possono praticare una vasta gamma di Asana e tenerle più a lungo, migliorando la flessibilità corporea e la forza muscolare. 
La pratica regolare incrementa il rilassamento generale, la concentrazione mentale e la consapevolezza, oltre a migliorare l'allineamento posturale, lo spazio intervertebrale e articolare, e l'elasticità.
Consente inoltre lo sviluppo di una “memoria muscolare” per massimizzare il risultato della pratica. Migliora la circolazione sanguigna.



Eccomi sospesa sulla parete Yoga Wall


Siete incuriositi e volete sapere dove poter provare lo Yoga Wall? 

Al Centro Pilaflex di Milano, in Via Valparaiso 9, fondato da Roberta Pedretti, insieme a Sylvie Chapdelaine.
Da Pilaflex troverete tante altre discipline, che si concentrano sul perfetto allineamento del corpo, con lo scopo di alleviare dolori muscolari, tensioni e stress...
e naturalmente anche lo Yoga!
Vi rimando anche alla lettura dell'articolo di Repubblica:

https://d.repubblica.it/beauty/2018/03/15/foto/pilaflex_yoga_wall_roberta_pedretti-3903089/1/

giovedì 10 maggio 2018

LO YOGA, TANTI STILI IN UNO.


“Che tipo di yoga insegni?” Capita che a lezione mi si rivolga questa domanda. La mia risposta è piuttosto semplice, “Yoga”.
Leggo spesso negli occhi dei presenti una certa perplessità. E così corre in mio aiuto l’etimologia del termine: Yoga infatti deriva dalla radice sanscrita Yúj che significa “Unione”. Il concetto di Unione si contrappone a quello di molteplicità, dispersione, suddivisione; ma non va dimenticato che l’Uno è spesso ricco di sfaccettature, un po’ come un diamante o un prisma. 
D'altronde se il mondo dello Yoga ci appare molto ricco, l’Induismo da cui proviene è una delle più complesse religioni al mondo.
Nel corso dei secoli le pratiche Yoga sono state approfondite in modi diversi a seconda dei periodi storici, delle zone geografiche, delle influenze culturali. 
Prendo come riferimento il sistema dell'Astanga Yoga (Yoga delle otto membra), come riportato nello Yoga Sūtra di Patañjali per rintracciare il modo in cui le varie pratiche legate a questa disciplina hanno dato vita ai diversi percorsi evolutivi conosciuti oggi come le varie forme di yoga. Quando parlo di forme di yoga, non intendo gli stili (Iyengar, Bikram, Asthanga Vinyasa, Kundalini, della Risata, Acro Yoga, ecc..) che sono invece uno sviluppo più moderno e, spesso occidentale dello Yoga.

Ma qui la domanda sorge spontanea. 
Quali sono dunque queste forme di yoga?
Sebbene oggi ci sia una forte diversificazione, potremmo dire che la pratica integrale di questa disciplina riunisce tutti gli aspetti, intrecciandosi con la vita, e fa muovere il praticante lungo il sentiero dell'evoluzione della coscienza.