Se il corpo cambia, cambia lo spirito, e se lo spirito cambia, il cosmo intero si modifica

domenica 16 settembre 2018

MANIPURA CHAKRA. Il potere ha il suo centro.



Dominare gli altri è forza. Dominare se stessi è il vero potere.
Lao Tzu 










Energia, attività, potere, autostima, autonomia, individuazione, volontà, azione. 
Sono solo alcune delle caratteristiche del terzo chakra.
Di colore giallo, questo cerchio di energia pulsa nella zona del plesso solare e ci orienta verso l’autodefinizione, reclamando il nostro diritto di agire.
Ma come possiamo trovare il modo di diventare forti, senza sminuire o sovrastare gli altri?
Come possiamo agire con piena responsabilità, entusiasmo, orgoglio, liberi da inibizioni e vergogna?
In una società educata all’obbedienza, dove vige la regola del “potere su”, siamo abituati a considerare la visuale polarizzata del controllare o essere controllati, del mangiare o essere mangiati. Se perdiamo, proviamo un senso di impotenza. Senza considerare che la vittoria di una parte sull’altra non conduce all’unità, ma ad una ulteriore frammentazione.
Ristrutturare il nostro modo di considerare il potere, incanalare e controllare quella forza che è custodita all’interno di ognuno di noi, è la sfida del terzo chakra. 
L’energia dell’azione ci allontana dalla lotta e ci avvicina alla trasformazione, combinando insieme materia e movimento, gli attributi del primo e del secondo chakra.
Lo scopo del terzo chakra è quello di trasformare l’inerzia della materia in movimento, verso un’azione conscia dell’attività volontaria. Il fuoco, elemento di Manipura, è dinamica, luce, si solleva in alto allontanandosi dalla gravità. Il fuoco ci desta dal sonno, accendendo la coscienza, e ci dona la capacità di vedere e agire.
Un terzo chakra in buona salute presenta una vitalità piena di energia. 
La vita viene affrontata con gioia ed entusiasmo.


Per far si che questo possa verificarsi, è necessario essere sicuri di noi stessi, come individui unici e separati. Un sano senso dell’autonomia ci rende in grado di assumerci la nostra responsabilità personale, e mette in moto il cambiamento. Questo è il punto in cui inizia realmente il processo di individuazione. Lo stadio evolutivo del terzo chakra, che va dai 18 mesi ai 4 anni, porta alla luce l’essere divino, unico che vive dentro di noi. Quella che nel neonato è stata soprattutto un’esperienza passiva, diviene un’emanazione della volontà.
Questo passaggio segna la nascita dell’ego, realizzazione conscia di noi stessi. L’ego emerge in questa fase come mezzo di coordinazione tra il mondo interiore e quello esteriore, come espressione della volontà.
Che cos’è la volontà, se non la capacità di organizzare se stessi, in modo che possa verificarsi il movimento in una certa direzione o verso un certo obiettivo? Il suo fondamento è la stabilità (primo chakra), il suo motore è il desiderio (secondo chakra). L’acqua e la terra ci ancorano alla realtà e formano il contenitore che permette al fuoco di bruciare caldo e luminoso, verso più alti stadi di coscienza. Così la nostra volontà si situa in una zona morbida al centro del petto, e dà sostegno alle nostre azioni. E’ interessante notare come in caso di bassa autostima, o di perdita di volontà, quest’area del corpo sia soggetta al collasso. La vergogna, demone del terzo chakra, provoca un vero e proprio “cedimento” del plesso solare.

Il lavoro sul terzo chakra, che si tratti di acceso o carenza, deve concentrarsi sul rafforzamento dell'ego. Che cosa significa? Significa sviluppare il contatto con il  più autentico, attraverso il corpo e le sue sensazioni e aspirazioni, innalzare il livello dell'autostima, attaccando il demone della vergogna, e accettare le sfide, impegnandosi in attività stimolanti, generatrici di forza. Solo così si libera l'energia spontanea e giocosa, che rende la vita facile e piacevole.
Ecco le posizioni che vi consiglio per lavorare sul terzo chakra:


ARDHA MHATSYENDRASANA: Siedi a terra gambe distese, piega le ginocchia. Fai passare il piede destro sopra la gamba sinistra e posalo all’esterno del fianco sinistro. Inspirando ruota il busto verso destra. Poggia la mano destra a terra, dietro il gluteo. Porta il braccio sinistro all’esterno della coscia destra. La versione completa prevede di tenere le gambe nella posizione del loto. Tonifica la spina dorsale e il sistema digestivo.

GOMUKASANA: Siedi sui talloni, tieni sguardo avanti e testa eretta, porta il braccio sinistro verticale, punta il gomito alto e piega l’avambraccio indietro, cercando di toccare le dita dell’altra mano dietro la schiena. Ripeti dall’altro lato. Distende e stimola i muscoli delle spalle. Migliora il portamento, massaggia la parte alta della schiena, scioglie le spalle, apre i polmoni e stimola gli organi sessuali.

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