Se il corpo cambia, cambia lo spirito, e se lo spirito cambia, il cosmo intero si modifica

martedì 25 giugno 2019

BUONA ESTATE!

Il 24 giugno di ogni anno si celebra la natività di San Giovanni Battista, che anticipa la nascita di Gesù di sei mesi esatti. 

Grandi festeggiamenti interessano tutta la comunità cristiana: falò, processioni, tradizioni e riti di vario genere caratterizzano questa notte popolarmente considerata “magica”.


Ma la festa ha come sempre origini più antiche, da ricercare nelle tradizioni pagane.

In effetti il giorno del 24 giugno è l’apice dell’arco di festeggiamenti che iniziano il 21 e che erano tradizionalmente conosciuti sotto il nome di Solstizio d’Estate.
Solstizio deriva dal latino “Sol stat” che significa “Il sole staziona”. Nel periodo compreso tra il 21 e il 24 giugno, al tramonto, il sole raggiunge il massimo punto sull’orizzonte e da quel momento in poi inizierà a tramontare sempre più in basso. Sono giorni in cui il numero di ore di luce supera il numero di ore di buio, i giorni più lunghi dell’anno.
Dopo il 24 giugno inizierà la lenta e inesorabile discesa dell’astro sull’orizzonte fino ad arrivare di nuovo alla vittoria delle tenebre sulle ore di luce, sconfitte il 24 dicembre (solstizio d’inverno) in cui il sole riprende la risalita e le giornate iniziano ad allungarsi. Anno dopo anno, stagione dopo stagione.



Ma la festa di San Giovanni non coincideva forse con l’inizio dell’estate? Secondo il calendario astronomico si, per il calendario agricolo siamo già a metà estate.
Ricordate Shakespeare con “Sogno di una notte di mezza estate”?
Egli ambienta la sua commedia proprio nella notte del 24. E’ una notte magica perché il particolare fenomeno astronomico che si verifica ha influssi benigni sugli elementi, sulla terra e su coloro che vi abitano, in particolare conferisce “poteri magici” al fuoco, all’acqua e alle erbe, i simboli della notte di San Giovanni.

Simbolo del sole che trionfa, il fuoco purifica, allontana il male e le negatività e suggella patti di amicizia che dureranno una vita, forti come la parentela: i cosiddetti “compari” e “comari” di San Giovanni, che ancora oggi in qualche paese saltano il fuoco prendendosi per mano, a sancire la nuova unione.

L’acqua acquista particolari proprietà terapeutiche nonché divinatorie, usata sì per lenire dolori e disturbi, ma anche per vedere il futuro, predire carestie, matrimoni, nascite. La rugiada raccolta nelle prime ore di luce rappresentava il tesoro per eccellenza.

Usanza tuttora diffusa è la preparazione dell’acqua di San Giovanni, che si ottiene lasciando a mollo le erbe del santo tutta la notte, che, insieme all’acqua, verranno usate la mattina seguente per il bagno o semplicemente per lavarsi il viso.

Le erbe sono le regine indiscusse della festività: iperico, timo, rosmarino, menta, assenzio, elicriso, lavanda, venivano raccolte dalle esperte mani femminili in grado di discernerle, essiccarle e usarle durante l’anno. Non è un caso che i giorni del solstizio rappresentino il periodo di massima fioritura delle erbe.

E voi, avete preparato la vostra acqua di San Giovanni?

Se non lo avete ancora fatto, questa sera mettete in una ciotola un misto di erbe e fiori che avete raccolto, aggiungete acqua e lasciatele a bagno tutta la notte.
Le userete domani per bagnarvi e lavarvi il viso.

E poi riposate, e prendetevi un tempo per camminare a piedi nudi sull'erba.
Godete dell'energia che sprigiona dal sole e approfittatene per ricaricarvi!

Buon inizio estate a tutti!!

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